Sul ponte 1, accanto alla palina di via Provinciale Schiti c’è la confluenza di via Ripuaria, che costeggia l’ultimo tratto del fiume Sarno per circa 4 Km. Via Schiti, parallela alla linea di costa, funge da collegamento tra Torre Annunziata e Castellammare. È evidente che l’area che circonda il ponte è occupata da insediamenti industriali, alcuni dei quali in via di dismissione o riconversione. Sono presenti silos, un cantiere navale, capannoni industriali e una linea ferroviaria dismessa, ben visibile dal ponte 1 guardando in direzione foce. La zona è ricca di rami ferroviari, li chiamano rami secchi, sono le linee secondarie che secondo le FS erano e sono in perdita e che hanno un bacino di utenza così ridotto da non giustificare il mantenimento dell’esercizio ferroviario, che viene così sospeso e sostituito da autoservizi.
Le origini della strada ferrata presente nella zona ci portano nel lontano 1836, quando la società francese Bayard propose al re del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando II di Borbone, il progetto di una strada ferrata che collegasse Napoli con Nocera Inferiore, con una deviazione a Torre Annunziata per Castellammare di Stabia: la linea attraversava tutto il golfo di Napoli correndo lungo la costa fino a Torre Annunziata, per poi proseguire lungo la piana del Sarno fino a Nocera Inferiore, mentre la deviazione per la città stabiese continuava a seguire la linea costiera. Il re, entusiasta del progetto, diede l’approvazione per i lavori che iniziarono nel 1838: il 3 ottobre 1839 venne inaugurata la prima tratta ferroviaria italiana, ossia la Napoli – Portici, a trazione a vapore e doppio binario.
I lavori proseguirono ed il primo maggio del 1841 la ferrovia raggiunge Torre del Greco ed un anno dopo il 2 agosto 1842 viene raggiunta Torre Annunziata e Castellammare di Stabia: sarà questo il primo tratto della ferrovia Torre Annunziata–Gragnano.
Ferrovia Torre Annunziata-Castellammare di Stabia-Gragnano
La ferrovia Torre Annunziata–Castellammare di Stabia–Gragnano è una linea ferroviaria della Campania, che corre interamente nella città metropolitana di Napoli per una lunghezza di circa 12 chilometri e attraversa solo tre città: Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Gragnano.
La linea, classificata da RFI (Rete Ferroviaria Italiana) come complementare, ha una rilevante importanza storica per i trasporti ferroviari italiani in quanto è stata la prima ad essere progettata in Italia ed il tratto Torre Annunziata–Castellammare di Stabia il quarto ad essere attivato: la linea infatti è il prolungamento della ferrovia Napoli–Portici. Nel frattempo lungo la ferrovia iniziano a sorgere numerose piccole industrie, invogliate dal fatto che possono ricevere più velocemente materie prime e allo stesso tempo avere un mezzo rapido per il trasporto dei prodotti una volta terminati. Proprio basandosi su questa tesi, nel 1884 la nascente fabbrica di conserve Cirio si raccorda poco dopo lo scalo stabiese con la ferrovia. Lo sviluppo industriale interessa anche la vicina cittadina di Gragnano che con i suoi numerosi pastifici diventa la capitale mondiale della pasta.
Dalla fine dell’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale
La ferrovia porta ad un incremento notevole dei traffici sia per movimento passeggeri che per trasporto merci: Castellammare di Stabia e Torre Annunziata diventano un crocevia fondamentale per il trasbordo sul treno sia dalle merci che provengono via terra dalla Calabria e dalla Puglia, sia per quelle che provengono dal mare. Per facilitare lo scambio tra il treno e le navi il 15 aprile 1886 vengono aperti due raccordi con le aree portuali di Torre Annunziata e di Castellammare di Stabia: il primo si stacca dalla stazione di Torre Annunziata Centrale e dopo un percorso di circa 2 chilometri termina nella stazione di Torre Annunziata Marittima, posta nei pressi del porto e della stazione di Torre Annunziata Città sulla linea Napoli – Salerno, mentre il secondo si stacca dalla ferrovia poco prima di giungere nella stazione di Castellammare di Stabia e dopo un percorso di circa 3 chilometri, che attraversa buona parte della città nei pressi del lungomare, giunge al porto dove si trova la stazione di Castellammare di Stabia Marittima. Questo raccordo inoltre prosegue per trecento metri fino a raggiungere i cantieri navali: attualmente quello della città stabiese è l’unico utilizzato.
Dalla Seconda guerra mondiale agli anni ’80
Il miracolo economico italiano degli anni sessanta investe la zona torrese-stabiese tanto da diventare uno dei luoghi più industrializzati d’Italia: cantieri metallurgici, industrie farmaceutiche, cartiere, pastifici, a cui si aggiungevano quelli di Gragnano, si sviluppano tutti lungo la linea di costa e quindi lungo la ferrovia e da questo ne scaturisce un gran numero di raccordi industriali: in questo periodo sia i treni passeggeri che quelli merci viaggiano 24 ore su 24.
Dagli anni ’80 al 2000
A metà anni ottanta una grave crisi industriale colpisce la zona: le numerose industrie così come i pastifici di Gragnano vanno in fallimento e sono costrette a chiudere mentre le poche che riescono a salvarsi preferiscono affidarsi al trasporto su gomma per le loro merci, mezzo più rapido ed economico: segue un calo drastico del servizio merci e con esso la chiusura di quasi tutti i raccordi, il trasporto mediante autobus viene di gran lunga preferito a quello in treno.
I traffici verso i porti diminuiscono ed in poco tempo viene chiuso il raccordo per Torre Annunziata Marittima, mentre quello stabiese resta in vita solo per servire i cantieri navali di legno e ferro, anche se la stazione marittima era stata già soppressa diversi anni prima dopo la chiusura dei magazzini generali.
A fine anni Ottanta viene aperta la nuova fermata di Rovigliano, a servizio dell’omonima frazione torrese, che negli anni aveva avuto un buon incremento demografico.
Storia e descrizione del sito
La fermata di Rovigliano, costituita da semplice marciapiede con piccola pensilina per ciascun binario, si trova nella località omonima del comune di Torre Annunziata, non lontano dal confine con il comune di Castellammare di Stabia. È stata creata alla metà degli anni ’80 dopo la soppressione della fermata di Castellammare Cantieri, avvenuta per scarsità di viaggiatori. In effetti si trova un paio di chilometri dopo la vecchia Castellammare Cantieri in direzione di Torre Annunziata in una zona che ha avuto un buon sviluppo edilizio negli ultimi 20 anni. Attualmente è una fermata dei servizi di autobus sostitutivi.
LA SITUAZIONE ATTUALE
I binari attualmente sono praticamente sepolti dalla vegetazione e dai detriti. L’area della stazione di Torre Annunziata Marittima presenta ancora i binari ma tutta la zona è abbandonata e in condizioni degradate. Nell’area sono ancora presenti due automotori ormai semidistrutti.